melissa satta è in un turbine di interviste questo periodo, divenendo un pò la cristiane amanpour italiana: ora è il turno di “glamour” e sentiamo il best of
su come gestisce instagram
Non seguo chi non conosco personalmente, ad eccezione di qualche modella; non leggo i messaggi privati e i Direct: se sei un’amica o un amico hai il mio numero, cercami lì. Non attivo le notifiche che intasano lo schermo e basta, è sano non vedere tutto ciò che viene pubblicato(…) Di recente, gli squali del web, mi hanno presa di mira per una minigonna: assurdo! E discriminatorio! A costo di risultare categorica sono favorevole a limitare la libertà di commento.”
Non vorrei risultare categorica (????) anche io, ma what about levare direttamente i commenti dato che non risponde a nessuno a meno che non sia Kendall Jenner che passa di la per dire “oh, that mughini is such a prick! Pardo though…uhm…he is dreamy!” ? Just saying
lieve stoccata su chi abusa filtri e photoshop
(…) esporsi con onestà, per esempio evitando l’editing spinto dei selfie che rendono irriconoscibili. Devono avere il coraggio di rimanere loro stesse.
Che è un consiglio fantastico, se non fosse che viene dalla migliore amica di simona salvemini, che vive in un perenne strato di blur tipo sogno, su Ig.
(pps, ripensandoci, non è che si riferisse a Belen? La Satta mi risulta un pò isolata dai giochi di potere belen- blasi- toffanin. O no? Bo, I say hella yeah to the Belen shading)
Su quanto è difficile non vivere con un Boateng sottomano
Complicatissimo. Si creano maggiori incomprensioni, litigi all’apparenza banali e futili si ingigantiscono. Infatti non vedo nei legami a lungo raggio. Ma credo nella lontananza a tempo determinato: è una prova che le unioni forti sanno superare. Quando ci siamo conosciuti fu lui a insistere per uscire. Non volevo nemmeno dargli il mio numero di cellulare. Non ero interessata, avevo altri progetti per la testa.”
Devo dire che non ho sentito abbastanza volte (solo una quindicina) l’ultima parte , quindi richiedo un’altra intervista che rispieghi di nuovo come sia stato Boateng a provarci con l’inarrivabile e occhi-rotanti-all’idea Melissa, e che sacrificio abbia fatto lei ad accettare di uscire con un calciatore all’epoca in forza al Milan.
che Mamma Coraggio é la Satta
Indipendente, molto presente e super organizzata. Come mia mamma. Lei ha addirittura smesso di fare la designer d’interni per seguire me, i miei due fratelli e il papà architetto. Io non vedo che arriverò a lasciare il lavoro.”
Addirittura? Ma stiamo scherzando , spero. Poi da quando in qua un milionario con passato politico mi si downgrada a “papà architetto”
Un passato da sportiva:
“Ero più incuriosita dagli sport che dai ragazzi. In Sardegna ho praticato karatè a livello agonistico, fino a diventare cintura marrone. Quando mi sono trasferita a Cagliari con la famiglia, a 15/16 anni, sono entrata nella squadra di calcio femminile del Quarto Sant’Elena.”
sembra quella scena di “Goal-the movie” (un giorno prima o poi faro un pezzo su Goal, glielo devo) dove l’infermiera della squadra oltre ad essere dolcissima e, bè, infermiera, ha anche le fattezze di una top-model
Zogni zemplici per una ragazza zemplice venuta dalla zardegna
“Sognavo mille carriere: l’avvocato, l’investigatrice, la karateka… ma non la modella e insieme la conduttrice. Cambiare vita con qualcuno per un giorno? Scherzi, sono troppo gelosa e felice di ciò che ho.”
that is all!
Voglio aggiungere una postilla: Non che ci sia nulla di male, ma non c’è qualcosa di incredibilmente vanitoso nell’autodefinirsi Modella? Dico anche se lo sei, e la Satta anche se per calzedonia lo è di sicuro: Non lo so è come Patricia Arquette che sul profilo twitter (da dove litigò con Sgarbi) ha la foto di quando vinse l’oscar. E’ un pò un bragging. E’ anche un pò come quella volta che sono andata ad una festa e c’era quest attore che tutti chiamavano maestro .
