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Boris 4 è un orrore

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Boris 4 è un orrore

il nuovo Boris é un’occhi del cuore che dura il doppio. Ma poi, SENZA SERGIO?

Non solo il nuovo Boris non fa ridere, ma dà un  profondo senso di tristezza, con battute ricercate nel senso peggiore del termine (cioè così ambite, così introvabili, figlie di immagino ore di riscrittura, ma che sembrano al massimo rubate bagaglino, tipo “ma quanti posseduti c’erano al tempo di Gesù?” “tanti” che ora che ci penso non è neanche una battuta ma viene percepita come battuta dopo ore di niente) , delle storyline che al massimo potevano essere sketch ripetute invece all’infinito ed oltre – tutte quelle sulle comparse calabresi- ,gag senza motivo e che fanno solo chiedere “a che serve?” (la stagista molestata, Purgatori, Cristina che ha bisogno di un alibi, Tatti barletta vs Fulvio, tutte per altro recitate malissimo) dato che non creano ne risate-non sia mai-né momenti di riflessioni-quelli sono stranamente o forse no rilegati solo agli sceneggiatori, unica luce nel brancolamento, anche se intristiti e anni luce via da genialità come Jesus e sceneggiatura democratica- diventa summa dell’ anticapolavoro che è tutto Boris 4  . Nelle primissime puntate vengono citati i Vanzina: magari fosse

Il nuovo annacquato, de romanizzato, de tramizzato Boris, si apre con la gang alle prese questa volta con netflix. La consumata battaglia della “piattaforma” per un mondo inclusivo, che poteva essere derisa molto meglio e molto di più-rip Mattia Torre, once again- diventa quasi un decalogo da un pò perculare, un pò’ strizzare l’occhiolino, un po’ dare retta. Genere: battute di striscia su Berlusconi.

E non è neanche questo, o la trama che sembra riscritta da capo puntata per puntata (o sono episodi? Boh!) ,o le insensate nuove relazioni (Corinna e Stanis sono sposati e produttori, uno degli sceneggiatori e morto ed è un fantasma-ah, questa cosa oltre a non servire a nulla non dovrebbe essere chiarissima e solo svelata in finale ma non siamo esattamente su un set con Geraldine Page e si capisce subito. Scusa Tiberi) o il fatto che sembra che ogni ex debba avere la sua particina anche se non omogeno alla trama-che tanto non c’è!- a far riflettere, ma il fatto che a questo punto, non c’era neanche bisogno che si chiamasse Boris. Potevano fare una serie ex novo, con un regista e la sua troupe,  avrebbero anche risparmiato in diritti.

È come quel critico che disse “Nine è come se qualcuno avesse detto prendiamo La Dolce Vita, ma ora ne facciamo un musical”. Ecco. Qualcuno, per chissà quale motivo (inclusività al nord?) ha detto “Prendiamo Boris, ma leviamoci le parolacce, le scenette, gli scazzi di Ferretti, la Roma, I romani, la gente che non ha voglia di lavorare, la politica, la corruzione del mondo dietro le quinte, gli attori sopra le righe”

Perché? BOH!

voto: tristi e anticarismatici proprio come Veltroni che appare all’inizio

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