la mitica gita a bordeaux

per allietarvi ho deciso di raccontarvi alcuni excerpt della mia vita sociale : questo capitolo è dedicato a_ la gita a bordeaux

In terzo liceo ci hanno fatto fare questo scambio culturale con dei francesi di bordeaux, cioè noi andavamo là e poi loro venivano da noi. Prima di partire i genitori si sono messi d’accordo per farci stare anche un giorno a nizza (o era lione?) per far risposare l’autista, e quando hanno scoperto che “i francesi” non avevano fatto lo stesso hanno iniziato a dire

“ma ti rendi conto? questi francesi? per risparmiare due lire fanno rischiare la vita ai loroo figliiii!!!”

il giorno della gita partiamo prestissimo, fuori ci sono i genitori che già hanno cambiato mood e dicono

“ma non doveva durare 7 giorni sta gita? perchè solo 6?”

“si davvero, che palle”

“vabbè guarda il lato positivo ,almeno anche il francese che torna poi sta poco”

“ahmbè!”

Alla fine dopo seicento ore arriviamo in questo posto che non è neanche Bordeaux ma una roba nello zero. Io  finisco a casa di una certa Anne Laure con casa tutta di legno che quando una mia amica la vede fa “e mo che è sta merda?” e foto di cavalli ovunque però lato positivo mi viene data una camera tutta mia con tanto di bagno e alla fine sto meglio che a casa mia, in più la madre cucina di dio

In effetti questo diventa pure un pò un problema, perchè anne laure abituata alla cucina di sua madre quando viene da me soffre particolarmente il contrasto con le paste al pesto pronto di mia madre messe su alle 13,40 e quando  osa lagnarsi perchè “non c’è mai il dessert” mia madre ne approfitta per una delle sue tirate versus  “le casalinghe” (le grandi nemiche di mia madre, che poi non credo neanche che la madre di anne laure lo fosse) che non fanno altro che cucinare tutto il giorno e poi rovinano la piazza per donne lavoratrici come lei che devono cucinare in 10 minuti (non che mia madre saprebbe cucinare neanche avendo 8 ore, seguirà post in cui a pasqua ho cucinato tutto io e lei ha bruciato 2 cose su 4 ,cioè, ribadisco, non solo non ha cucinato, ma ha BRUCIATO le cose che erano già state fatte, DA ME)  e ad oggi ancora la odia e la chiama “ah si, quella che voleva il dessert” detto con tono sprezzantissimo

 

in ogni caso io le sarò sempre grata (?) perchè quando sono venuti loro da noi  la scuola in un moto di vergogna (riassumibile nella frase di chiara c:” quelli c’ avevano i fiori sulle scale , noi manco le scale”) ci ha detto che potevamo anche saltare la scuola per tutto il tempo che loro erano da noi, purché gli facessimo visitare la zona, e noi ne abbiamo approfittato per uscire tutte le sere (aka “cene culturali”) e andare circa 4 volte a roma, quasi sempre solo alla onyx o da alcott (che vergogna)

i love france, no doubt

 

2 Comments

  • M. Csíkszentmihályi Rouge
    5 anni ago Reply

    Hahaha io ti amo ❤️

    • Claudia
      5 anni ago Reply

      sempre più scema so ve? ahaha

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