il libro di Pamela Prati “come una carezza”, recensione (prima parte)
il libro di Pamela Prati è esattamente come Pamela Prati, anzi come un intervista a Pamela Prati: le cose che racconta sono davvero tristi, eppure raramente ti commuovi, nella maggior del tempo trattieni solo un mix di sguardi dubbi e risate . Ecco un passaggio tipo per spiegare meglio
“”Un giorno mia madre prese in casa con noi una vedova come lei che, incinta, si trovava in difficoltà. La assistette durante la gravidanza e il parto, continuando anche in seguito a tenerla in casa (….)è stato un’atto d’amore (…)ripagato con la peggiore delle ingratutidini: quando mio padre se ne andò con la donna che avevamo aiutato, mia madre aveva da poco partorito l’ultimo figlio”
Il testo pullula di questi bei momenti natalizi, fino al punto in cui non si travalica proprio nell’horror, come nel racconto di una ragazzina che era nel collegio dove Pamela finì con le sorelle
“Era poco più piccola di me (…)la pettinavamo come fosse una bellissima bambola”:Un giorno passando dalla cucina al refettorio, la piccola cadde nel calderone dell’olio dell’olio bollente, morendo poco dopo”
questo è un pò il marchio di fabbrica della Prati romanziera: raccontare un fatto doloroso, senza grandi spiegazioni (che significa mentre andava dalla cucina al refettorio cadde nell’olio bollente? dov’era st’ olio bollente ? in corridoio? In una pentola? e a fa che? C’era una vasca achtung olio bollente costruita così a mo di livello di super Mario nel convitto? che razza di suore ci lavoravano?) come a non volerci annoiare ma neanche dimenticare quante ne ha viste Pam prima di approdare da Mark.
chi sa leggere bene tra le righe di siddette pagine, capisce da se che la poca durata di Mark nella sua vita (anche perchè non esistente) è semplicemente ovvia visto il leit motiv di tutto il libro e della vita Prati, e cioè:
-Pamela conosce / ha un rapporto con qualcuno
-questo rapporto diventa viscerale, quasi simbiotico, la persona viene idealizzata a livelli plurimi (il padre non era solo bello, ma sosia di clarke gable )
-la persona di cui sopra sparisce, la delude, muore, o viene allontana (con una certa preponderanza per muore)
questo succede nell’ordine con : tutta la famiglia, la bambina di prima (che era anche down, scritto proprio down nel libro), una suora buona, una che si chiama Giacinta, chiunque.
purtroppo l’anteprima finisce prima delle vere bombe, si interrompe però su una nota altissima, ovvero Pamela che arriva a Roma per la prima volta trasformando la città in un “Ciao darwin” all’aria aperta.
“Molti uomini però si giravano a guardarmi con apprezzamento e nel loro modo colorito, tutto romano, mi rivolgevano espressioni a volte sin troppo esplicite (…)non mi capacitavo che quagli sconosciuti mi si rivolgessero in quel modo per la mia bellezza”
Dee Plakas
5 anni agoGrazie per la review! Hahah
Roar
5 anni agoOddio quasi quasi lo leggo!!!