come è il club virgin visto da dentro, part 1

vi sarete chiesti un sacco di volte, ma proprio a raffica: com’è un club virgin da dentro? bene ecco la vostra motherfucking dante-virgin spiegarvi tutto

Parlandone proprio da principio, appena entri ci sono dei tornelli da oltrepassare con una tessera che 8 volte su 10 non diventa verde MAI , A NESSUNO. dietro il desk c’è della gente che vi farà il ciao più meccanico e urlato della storia, tipo footlocker diciamo

nel mio club specificatamente appena entri poi c’è un bar. Questo bar all’ apparenza sembra normale, ma se ti avvicini vedrai che vendono solo banane e  carote. Per le combinazioni di smoothies da fare sul momento hanno fatto un menu con nomi accattivanti e settanta combinazioni, che però nessuno segue perchè tanto poi arrivano e chiedono semplicemente “che me ne fai uno con zenzero finocchio, cetriolo e bo, che ce sta bene poi (io direi una scarpa, nda)?”

il bar è leggermente overpriced e succede quella cosa un pò scioccante per cui a un certo punto i baristi si trasformano e te li trovi su in palestra “in borghese”a allenarsi e non sai più se li devi salutare o cosa e loro tipo sfuggono al tuo sguardo e tu anche e già solo questa cosa fa bruciare calorie

la colonna sonora della virgin è fatta esclusivamente di canzoni finte -cioè non drake, rihanna etc etc, ma FINTI drake e rihanna -che “occhieggiano” a canzoni vere. queste canzoni sono sempre le stesse 6-7 e dopo un pò tutti si inizia cantarle o almeno a smucinarle come fossero vere . Vengono trasmesse sia negli spogliatori che nella sala pesi, interrotte solo dalle voci registrate pre chiusura che fanno una specie di conto alla rovescia NASA (“MANCANO VENTI MINUTI…MANCANO 10 MINUTI”) che invitano  a prepararsi e a smammare, per rivedersi “al prossimo allenamento” (a sentence that amuse me to no end)

io vado in uno dei due club più rich della capitale, non dirò quale, e la clientela è così composta

mattino prestissimo: ragazzini tipo di quindicianni che stanno per andare a scuola, avvocati che vengono a nuotare prima di andare a studio (inutilmente, tutte e due le cose)

mattino normale: pensionati, donne sole curate,

mattino inoltrato: ragazze, ragazzi nerd

pomeriggio: fisicatissimi dai venti ai 40

pomeriggio inoltrato: avvocati di prima che tornano o altri, ex swimmer

prima di entrare nel dettaglio dei rapporti, voglio parlare dei miei preferiti astanti locals: c’è un signore dagli occhi buoni completamente paonazzo che nuota lentissimo dorso ma dal fisico curato, una specie di ex bello di roma nord, che mi guarda sempre e che una volta mi ha parlato per decidere come gestire le corsie lasciandomi di sasso perchè mi immaginavo una voce da matusalemme, fioca fioca bassa, e che invece aveva un bel tono tenebroso con accento di quelli che mia madre chiama “grezzi come la carta vetrata” facendomi capire che non ha 80 anni come avevo sempre pensato ma probabilmente 60 portati cosi cosi e facendomi ricredere sugli sguardi che mi lanciava che io pensavo più simili a quelli di mio nonno Alberto e che invece, sto cavolo.

Una dolcissima signora leopardata coi riccetti che mi da del LEI  che mi aggiorna sugli esercizi che fa (sempre tre cacate)

una specie di ricchissima trapiantata qua dalla palestra dell hotel hilton (ovviamente di fronte casa sua)  che si lamenta per come funziona la prenotazione dei corsi con cui ho letteralmente iniziato a parlare una volta che mi stavo facendo la doccia e lei si è affacciata nel mio box (As u do) per appunto lamentarsi

una donna delle pulizie che non sa una parola di italiano e ride e basta che mi tratta come una di casa e mi dice sempre di salutare mia madre perchè una volta di numero, mesi fa, ci siamo incontrate sul treno ed è scattata la carrambata tipo quando incontri uno che odi, ma all’estero, e quindi dovete continuare a vedervi. ovviamente io non la odio, anzi. è troppo divertente.#to be continued