Recensione di Diamanti,l’ultimo film di Ozpetek
Il mondo sembra sempre di più concentrato in strane battaglie, e si sa. Una di queste è la beatificazione di Mara Venier, da normale personaggio Tv a praticamente pilastro della Cultura Italiana.
L’ULTIMA FATICA DI OZPETEK, DIAMANTI, inizia proprio con un pranzo a casa di Ferzan (“As himself”) con varie attrici tutte impegnate a recitare se stesse- tutte tranne Geppy Cucciari ,l ‘unica in effetti a sembrare viva e ad esprimere dei pensieri, mentre le altre non si spingono oltre il risolino- e Ferzan esordisce proprio con un plauso alla Venier, che “pensate è dalle 5 che mi aiuta a preparare”
ma l’umile Mara Venier, che insiste per andare a casa perchè in mezzo a Lunetta Savino e stefano accorsi si “sente fuori luogo” (lei solo Albano), viene spinta da tutti a restare, come in un promo di Domenica In . Ferzan deve sfoderare il colpo di scena del millennio per convincerla : nel film c’è anche una parte per lei! E anche bella grande !shocker!
Roma, metà anni 70 resi malissimo: la dura Alberta (da alcuni chiamata a volte Roberta, ma vabbè) e la malinconica Gabriella sono due iper stilose stiliste-sorelle e a capo del rinomato studio sartoriale Canova, scelto dalla “nientepopodimenochè” premio oscar costumista Bianca Vega (nome proveniente direttamente da Vutus Five) per creare i costumi del suo prossimo film.
il team della Canova è composto da varie umanità, tutte ovviamente legatissime, come accade proprio in ogni luogo di lavoro, e ognuna con la sua singolare storia de dramma, questo perchè Diamanti era stato probabilmente pensato come serie- una sorta di paradiso delle signore con le cantatine- e quindi c’è il marito violento, il figlio che non esce di casa, la figlia morta, la single mom senza na lira, la ex soubrette avvilita ma ancora combattente, ma visto che appunto, netflix non c’ha preso, che fai rinunci a qualche storyline? no no, semplicemente le autorisolvi in due scene: ecco quindi che il figlio semplicemente esce dalla stanza da solo (“oplà”) il marito muore nella maniera più facile ed opportuna del mondo-nel 1975 non esistevano le indagini-,
E se alcune trame sembrano prese paro paro da una qualsiasi fiction, io in anni non avevo mai visto il riutilizzo di una trama di Candy Candy.
Alberta infatti viene raggiunta dal suo ex amante, che la mollò a Parigi ghostandola alla stazione, dove lei lo aspettò addirittura “PER ORE”
MA LA SPIEGAZIONE è presto detta, ed appunto presa direttamente dal lasciamento di Candy con Terence: proprio come Terence infatti, belloccio ha dovuto mollare Alberta/Candy perchè la ex fidanzata ebbe proprio quel giorno un’ incidente che la ridusse sulla sedie a rotelle, proprio come accadde alla mitologica Susanna!
sono citazioni che rendono sempre un pò fieri, anche se io devo dire sono sempre stata Molto più una fan di Anthony che di Terence così come non lo sono di questa melensa storyline, per altro anche questa sbrigata in due scene come tutte le altre (qua non si tratta neanche de lo dimo, ma del “lo famo de corsa”) per’altro in un incerimoniosa trattoria all’aperto.
Avevo ribattezzato con tutti Diamanti “commesse: il film” per la somiglianza con l’ imperdibile serie con Nancy Brilly , ma in realtà un’ altro nome potrebbe essere : “cameo, la serie”
Questo perchè molti dei diamanti sono totalmente slegati dalla trama e sembrano arrivare nei due giorni di lavorazione che hanno accettato, fare la loro scena, e poi riapparire nel finalone Vedi carla signoris, stefano accorsi e kasia smutniak
un plauso va comunque alla bravissima Vanessa Scalera e alla finta Elodie , che è in quota “ragazza ribelle”: non è facile sostenere una storia cosi improbabile che neanche l’ho riportata, e lei ce l’ha fatta. Brava
Un’altro plauso a Elena Sofia Ricci che deve sentirsi proporre di fare la madre della Ranieri ,quando avrà 13 anni di più. Ah, sti omini! Anche quando sono Ferzan,