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Never forget: Vita smeralda

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Never forget: Vita smeralda

Che io sappia o che io ricordi vita smeralda è l’unico film al mondo (insieme a stuss l’ebreo, voluto da hitler potete indovinare con che scopi) che sembri supportare il contrario esatto del pensiero comune.

Cioè lì dove ogni film, libro, pubblicazione, persino pensierino delle medie confermi che personaggi tv trash in vacanza in sardegna = il male, calà vuole convincerci del contrario. il suo pensiero è ben chiaro (nel senso che lo ripete anche ad alta voce un paio di volte, come andasse fiero de ‘sto slogan) : la vera isola dei famosi é la sarFREGNA e chi non ci va non è nessuno.

l’opera segue  tre ragazze , luana, elena e silvia, che dopo l’ennesimo falò in una spiaggia non abbastanza vip in un campeggio estrememante non vip decidono di andare a portocervo, mettendo in standby un fidanzato ed uno spasimante (vabbè, è il figlio di smaila, ci sta trattarlo male) .

“a me di fare lo sfigato che guarda i vip che mangiano in barca non va”dice giustamente uno, ed è la prima e ultima cosa sensata proferita da chiunque in questo abiurificio.

la prima persona che le tre (su romantico beetle anni 60) incontrano, stranamente non nella parte di se stessa ma nella mignotteschissima “marica”, é elena santarelli ,che annuncia che andrà in vacanza sul 90 metri di donald trump . Vedere questa scena ora è più divertente, ma già nel 2006 era abbastanza comica: soprattutto perchè la santarelli-marika spiega che è stato prorio trump a chiedere la sua compagnia  dopo averla vista . l’idea di una vacanza trump-Santarelli è troppo, più inimmaginabile di trump-presidente

Lasciata la Santarelli che parla solo di soldi e barche e di vacanze presso gente di cui manco sa il nome e sembra una di quelle bambole a cui tirare il filo dietro per sentire una frase fatta (“le vacanze sono la cosa che mi riesce meglio” e più tardi “anche la passera si è svalutata, ora una non ne basta più”) le tre si accasano in un bar dove tutte eccitate riconoscono i seguenti personaggi

la ribas (chiamata “quella dell’isola dei famosi”) interrante (chiamato “il bel tenebroso”) little tony, max parodi e ovviamente jerry cala , la cui visione fa partire addirittura un “ma ci pensi?”

a questo punto parte la storiella di calà, che è la seguente: jerry calà as himslef invita un produttore  russo milionario che sembra maurizio mattioli biondo scortato da due pseudo mignotte e un tale che è la versione viva di mastrolindo per convincerlo a fargli girare un bel natale in russia con calà ovviamente protagonista e padre-padrone. Nel frattempo una bionda rifattissima oscena con due labbroni e le lenti a contatto di un verde che non esiste in natura gli dice di essere sua figlia dispersa in india, accodandosi alla sua vacanza. Non ci sarebbe nulla di male ed anzi sarebbe una storielluccia carina, se non fosse che jerry calà l’apostrofa con un “bella fica” appena può-

le tre ragazze nel tentativo vano di entrare in qualche discoteca del circuito briatoresco conoscono tre napoletani di cui uno viene votato, ma esclusivamente dal copione, a “quello bello e che se la tira” , dando il via ad un tira e molla con luana di cui non potrebbe fregare a nessuno, al mondo.

i complimenti che riceve dalla luana (tra cui “sei un dio greco”) sono tra i fenomeni più inspiegabili del globoterracquo : somiglia a gianluca zito del gf , ma con ancora meno verve e se possibile più rughe da troppo sole.

inspiegabilmente veri vip o almeno semi vip soprattutto nel 2006, vengono chiamati a “interpretare” parti (davide silvestri, la stessa pedron, fabio fulco)mentre chi fa la parte del vip (la pettineuse!) è schifosamente meno noto.

sfugge a questo destino giorgio alfieri, all’epoca reduce dal flop perculato di “campioni”: alfieri recita si se stesso, ma in una versione immaginifica per cui non solo ha un agente, è amico di ringo, potrebbe giocare nel milan -o lavorare in mediaset, dove “non aspettano altro che una chiamata”- ed ha una villa con filippino tutta per se, ma soprattutto é in lizza per un appuntamento con la yespica (“gli voglio da na bella legnata” , è il suo piano dettagliato).

nel finale, (c’è persino la del santo spaventosissima piena di fard e rossetto crema) in un ristorante gestito da un vucumpra- certo, probabilissimo- tutte le coppie si riuniscono o dividono: luana, sfuggita alle grinfie del calà è finalmente con walter ; silvia e fulco, che è qua una sorta di ricercato,con vari e parecchi buffi per tutta l’isola e l’italia, ma dato che è bello non fa gnante,si ricongiungono, guardia di finanza permettendo.

Una delle cose più incresciose di VS sono le battute: sono tutti rimasugli di freddure anni 80 dei film del calà, genere “ve la faremo pagare” “eh, quando mai ce l’avete data gratis”,anzi, penso siano addirittura quelle scartate, che calà ha invece gelosamente trattenuto

preso dal punto di vista del documento vita smeralda sbalordisce per quanto poco siano cambiate le cose in 11 anni: la gente ancora fa la fila per andare nelle discoteche di briatore, il quale a 60 anni passati non dubito che sarà ancora seduto su un trono genere buddah tronfio all’ingresso di una di queste, come si vede nel film. persino i personaggi sono ancora gli stessi: a parte little tony morto, siamo ancora a cercare di schivare la stessa feccia che imperterrita è la e non schioda. L’unica differenza è vedere la zardo essere passata da pr discotecara a quell’altra cosa che fa ora e che non si può dire: LIBIDINE!

 

 

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