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Diletta Leotta racconta cosa si è rifatta, chi sono le sue enemies nel suo libro in uscita

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Diletta Leotta racconta cosa si è rifatta, chi sono le sue enemies nel suo libro in uscita

Diletta Leotta is such a mistery. Non l’avevo mai sentita nominare e poi all’improvviso, era ovunque. How the fuck So? Be dà oggi no more mistero, in quanto Diletta è un’uscita con un libro sulla sua vita, a soli 29 anni (segnatevi questa cifra perché scommetto che resteranno 29 per almeno altri due, tre anni, à la Monica Bellucci che ha avuto 45 anni per circa un decennio), ed ha rilasciato un’intervista al Corriere in cui parla “in ezclusiva” delle sue plastiche, chi è bitch e chi no, Scardina , Ibra  e whatever.

 

“Ho messo in conto che ci saranno delle critiche, ma poi ho pensato che scrivevo di me stessa e che è bello essere se stessi. L’idea è nata durante il lockdown. Mi son detta: perché non raccontare episodi della mia vita che mi hanno reso fragile ma dai quali sono riuscita a uscirne più forte? Cerco di trasmettere un senso di positività, voglio raccontare attraverso le mie esperienze come trovare il bello anche in pezzi di vita che positivi e belli non sembrano”. Non a caso il libro si intitola Scegli di sorridere

Ti immagini se davvero compri un libro di un vip per sapere un pò di juicy stuff (consiglio in questo caso il libro di Loredana bertè, traslocando)E TI TROVI CON UN SELF-HELP BOOK???

secondo il pezzo su “oggi”

. Nessun accenno, però, al primo grande amore, quel Matteo Mammì dirigente Sky e figlio dell’ex ministro che le ha spalancato orizzonti in tv 

 

“Ora sono single. Il libro è stato consegnato prima della fine della mia relazione con Daniele Scardina (alias King Toretto). Oggi è una storia chiusa anche se ci vogliamo sempre bene”

So much per tentativi di riconciliazione del pugile. friendzonato tramite corriere della sera, che sarà contento di essere diventato il nuovo rivale cartaceo di “dipiù”

La Leotta accenna anche a Ibrahimovic, con cui era stata vista quest’estate in sardegna a cena fuori ma anche lui è solo “un caro amico” anzi una sorta di socio alla Zuckerberg in una app che sembra ignorare l’esistenza di youtube

“Ho conosciuto Ibra perché siamo entrambi soci in una startup che permette di allenarsi a distanza con il trainer preferito. Da soci siamo diventati amici ma nulla di più”

passando ad altro, Diletta non fa names ma bolla le critiche verso di lei come “invidia delle donne” e dice di non capirlo perchè lei oltre che megapretty  giornalista di successo oltre che ovviamente scrittrice (a tal proposito, non vi stupite se i prossimi collegamenti bordo campo or whatever she does saranno fatti con cipolla in testa e occhiali da bibliotecaia), è anche totalmente invidia-free

“L’invidia delle donne non la capisco. Io non ho mai nutrito questi sentimenti in vita mia, sono stata abituata così dalla mia famiglia: in casa non ho mai respirato queste vibrazioni negative. Io sono felice del successo delle altre donne”.

nel chapter chirurgia la Leotta bypassa i dubbi sul suo seno e tette, e probabilmente anche un lieve filler labbra (and who knows what) e ammette solo il suo exquisite naso rifatto

“Di donne belle ce ne sono tantissime. Per andare in tv non basta, la bellezza va arricchita e condita con altre qualità. So di essere femminile, formosa, non cerco di nascondere il mio corpo”

“A 18 anni mi sono rifatta il naso. È la mia faccia, e rivendico la libertà di farci ciò che credo. Voglio essere libera di prendere le mie decisioni, senza venire giudicata. Non ho puntato alla chirurgia estetica per assicurarmi una folgorante carriera”

Obvi la critica nr one della Leotta, Paola Ferrari, non è stata in un angolo a fari accessi a dire nulla

“È una ragazza bellissima, ma con il suo successo ha riportato in auge nel mondo del giornalismo sportivo un’immagine di donna stereotipata, da Barbie, che speravamo di aver cancellato. Per me l’immagine del calcio sono le ragazze della nostra Nazionale femminile. Si pensa spesso che il calcio appartenga solo agli uomini ma non è così. Un’immagine forzatamente propensa a piacere agli uomini, come quella di Diletta Leotta, può dare fastidio”

Ok a questo punto urge una domanda: chi sono tutte queste barbie calcistiche del passato di cui parla Paola ? Perchè a memoria di altre ex giornaliste sportive ricordo solo un paio che più che barbie possono sembrare  al massimo la bambola di chucky. Ma forse dimentico qualcuna? A questo punto chiedo a gran voce, oltre al libro su come essere felice nonostante tu abbia tutto della Leotta, anche un bel tomo SPILL THE TEA della Ferrari! E Asap!

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